Seleziona Pagina

Spaghetto Culturale: A tu per tu con Luca Manzi

Spaghetto Culturale: A tu per tu con Luca Manzi

Oggi uno dei passatempi che piace di più a noi ragazzi sono le serie tv: a volte ce ne ingolfiamo talmente tanto da perderci il sonno al grido di «un altro episodio e poi basta!».

Indipendentemente però da quanto dormiamo o se guardiamo le serie da mezzi leciti o meno, è un dato evidente che oggi questa è una forma di consumo che va per la maggiore e che semplicemente corrisponde al bisogno di storie che abbiamo, all’esigenza di trovarci dentro una narrazione più piccola che può però aiutarci a comprendere meglio il senso della nostra “grande storia” e quindi la direzione che il nostro carattere, le nostre attitudini e i nostri talenti ci possono suggerire.

Poter parlare con un professionista che di mestiere “scrive storie” è stato assolutamente un privilegio; poter parlare con una persona umanamente ricca e che ha come dote quella di essere allegra e di saper fare ridere è veramente una fortuna. Sì perché Luca Manzi, sceneggiatore della fortunata serie tv Boris, scrittore di alcune puntate della celebre fiction della Rai “Don Matteo”, nonché scrittore di due romanzi, ha proprio questo particolare talento: sa scrivere storie e sa come far ridere. Raramente si ride a crepapelle mentre si legge un libro, vi assicuro che ciò succederà se leggerete “Il destino è un tassista abusivo”!

Davanti alla professione dello scrittore Luca Manzi ha consigliato, ai ragazzi che volessero intraprendere questa strada, qualche spunto: serve coraggio per scrivere, prima per accettare il proprio lavoro e metterci la “firma”, poi le critiche e i giudizi degli altri e infine quel continuo mettere in discussione il proprio lavoro con una continua revisione del testo per limare e correggere.

Serve poi buttarsi: nessuno “nasce imparato”, occorre perciò imparare una tecnica di scrittura e poi esercitarsi molto.

Il consiglio che ci ha fornito è quello di “studiare” i libri, le serie e i film che ci piacciono per poterne svelare i trucchi, processare le emozioni, oltre che naturalmente formarsi “tecnicamente” su qualche manuale.

È importante anche continuamente leggere e tenersi aggiornati. «Nell’applicazione alla scrittura – ha avvertito coloro che desiderino intraprendere questo percorso – si dovrà poi essere resilienti e essere abili a convivere con il fallimento: provate a scrivere, sapendo che non siete capaci, imparate dagli errori! Per cui poi i fallimenti continui che incontrerete devono diventare opportunità e occasioni per crescere e migliorare».

L’ultima raccomandazione che ci ha fornito è stata quella di «andare a fondo nei testi della grande letteratura: questo lavoro è andare al cuore di una storia, al motore, poi – ha aggiunto con un’immagine che ci è rimasta impressa – le tecniche sono la carrozzeria, il telaio che tra l’altro si aggiorna continuamente».

Il suo incontro con la Lux Vide prima, attraverso il suo incarico di revisore e di editor di sceneggiature, e poi il suo lavoro da protagonista della scrittura, hanno portato Luca Manzi ad avere un certo feeling con le storie, in particolare con le commedie, mentre poi da qualche anno collabora con un master di sceneggiatura all’Università Cattolica di Milano.

Al termine dell’incontro ci sono state molte domande e curiosità, lasciate un poco irrisolte, perché era finito il tempo: ci siamo salutati con la promessa di riproporre l’incontro di presenza non appena sarà possibile!