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Spaghetto Culturale: A tu per tu con Alessandro Rivali

Spaghetto Culturale: A tu per tu con Alessandro Rivali

A pochi giorni di distanza dall’ultimo spaghetto abbiamo rilanciato un altro tema poco di moda oggi, ma estremamente interessante: oggi i poeti esistono ancora? Come si fa poesia?

Effettivamente possiamo confermare che i poeti esistono e noi ne abbiamo incontrato uno particolarmente simpatico e possiamo garantirvi che è una persona normalissima, accogliente e lontana da quell’immagine stantia e soprattutto falsa, di persone tristi o solitarie, o di “paroloni” incomprensibili e autoreferenziali: tutt’altro!

Alessandro Rivali, editore, giornalista, scrittore e poeta, ci ha aperto panorami inaspettati sulla professione del poeta e in generale di quella dello scrittore.

Lo so state pensando alla “classica” genesi della poesia: il poeta chiuso nella sua stanzetta o in riva al mare o in cima a una montagna che vaga indispettito e solitario in attesa dell’ispirazione, di rimanere in qualche modo “colpito” da qualche dettaglio nella sua ipersensibilità, e che poi di getto, preso da un raptus frenetico, butta per iscritto quello che qualche Musa gli detta, rimanendo ferito dalle parole che sembrano perciò uscire da lui in modo doloroso, come in un grido affranto, inspiegabile e incomprensibile ai più, tanto è vero che sembra che più le parole poi risultino difficili e ricercate, più la poesia sarà ritenuta autentica….beh niente di tutto questo.

Il lavoro che ci ha raccontato Alessandro parte dalla lettura dei classici, dal lavorio quotidiano di pensare e di riflettere sulle cose, incomincia da un desiderio di trasmettere un contenuto: una storia “epica”, una poesia che sia in grado di trasmettere qualcosa, costruendo su immagini raccolte dalla letteratura, da esperienze personali e familiari, dalla vita vissuta e dagli interrogativi che questa porta con sé.

È così che è nata la sua prima raccolta di testi poetici “La riviera del sangue”, poesie che scaturiscono dalle storie che il papà gli raccontava da giovane sulla seconda guerra mondiale e sulle esperienze tragiche di alcuni amici di famiglia, mai più tornati dal fronte russo.

L’incontro di Alessandro a 14 anni con il libro “Il cavallo rosso” di Eugenio Corti, momento chiave per cogliere la sua vocazione alla scrittura, gli ha permesso di incoraggiare i ragazzi alla lettura, a “interrogare” i classici e la letteratura, senza studiarli solo per l’interrogazione.

Alessandro ci ha poi raccontato la sua esperienza di giornalista e di editore: le interviste alla figlia di Ezra Pound (da cui è scaturito un libro per Mondadori, “Ho cercato di scrivere Paradiso”); l’incontro con Giampiero Neri e le grandi discussioni sulla poesia (da cui è nato “Ritorno ai classici. Conversazioni con Giampiero Neri”).

Gli audaci progetti di Alessandro in campo poetico e editoriale continuano tanto che si sta preparando a nuove pubblicazioni: non possiamo che augurargli il meglio!